1439 Il campo dei morti e la battaglia del Monte bastia

18/04/2020

IL CAMPO DEI MORTI

Era la notte tra il 16 e 17 Novembre 1439.
Una linea di soldati e cavalli Viscontei guidati dal capitano Nicolò Piccicino, sbarró la salita del M.Bastiglia (M.Bastia) unendo i suoi uomini nei colli tra Roncà, Montecchia e San Giovanni Ilarione.

Nella stessa fredda notte si mise in campo il Capitano Pompei d' Illasi, alleato dell'esercito della repubblica di Venezia, che con l'aiuto di milizie contadine locali, accetto di forzare la linea di soldati e penetrarono attraverso i sentieri impraticabili sui monti adiacenti il M.Bastia

Il capitano Pompei, aspettó il momento giusto prima dell'attacco ed ecco che avanzó da un colle limitrofo, probabilmente il M.Mirabello (dove ora sorgono le Antenne).


Con strategia militare fece battere a terra forte i piedi ai suoi soldati per ingannare il nemico. Quel suono da lontano gli fece credere di essere molti di più di quelli che in realtà erano.

All' improvviso i nemici colti di sorpresa dal rotolare di sassi e pietre iniziarono una sanguinosa battaglia che si concluse con la conquista del M.Bastiglia dove ancora oggi possiamo toccare le mura della Fortezza.

Gli ultimi soldati in fuga da Montecchia, furono sconfitti sul Monte Duello in confine con Roncà dal Capitano Sforza dove un' aspra battaglia terminó con sangue e fuoco.

I morti della battaglia del Monte Bastia vennero sepolti in un provvisorio cimitero di guerra sopra frazione Tolotti, dove una mappa del 1818 identifica quel luogo con una croce cartografica, denominato "Campo dei Morti"


Monte Bastiglia ora denominato Monte Bastia che sorge tra Montecchia di crosara e Cazzano di Tramigna

L' ipotetica croce cartografia di una vecchia mappa del 1818 che indica con molta probabilità il Campo dei Morti. In alto a destra la contrá SORAIGHÈ ai piedi del Monte Mirabello dove sorgono oggi le Antenne

A cura di:

Erica Maporti e Davide Trevisan

Fonti: Fonti: Archivi storici comunali e provinciali, Adriano e Gianberto Bochese, Dario Bruni, Paola Fasolsto, Renata Fochesato, Vittorio Giuseppe Salvaro

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