URAGANO DEL 1905 E LA STORIA DI EMMA

16/03/2021

Erano i primi giorni del mese di maggio 1905 quando Montecchia di Crosara venne colpita da un forte uragano di pioggia, tempesta e vento

L’incubo delle alluvioni

Con la rotta, l’acqua invade le campagne con una spaventosa irruenza, travolgendo tutto.

Una pioggia penetrante rende bene il clima di disperazione collettiva.

L’enorme massa di acqua che fuoriesce dalle falle del torrente si riversa implacabile e inarrestabile.

Ci si accorge di un lago che sta aggredendo tutto, avanza lento, inesorabile. È una scena tremenda.

Le grida danno un senso di soffocamento, di impotenza, di affanno.

Non solo gli uomini gridano, ma anche gli animali.

Da una relazione tecnica del 15-16 maggio 1905

“I danni sono rilevanti per la devastazione"

In seguito alle abbondanti piogge il torrente Alpone ingrossato notevolmente squarciò l’argine sinistro in località Lauri del comune di Montecchia di Crosara e precisamente al confine tra le proprietà Vicentini e Tanara.

Su quella rotta si riversò la irruente fiumana invadendo tutta la campagna sottostante e ritornando poi sull’alveo a circa 1350 metri a valle al confluente della Val d’Orlando, l'attuale ponte Facchin, per andare in via Danesi direzione M.Calvarina.

I terreni, dapprima rigogliosi di vegetazione, vennero in parte coperti di ghiaia e grossi sassi, in parte inondati con forte deposito di sabbia.

I danni sono rilevanti sia per la devastazione totale o parziale di fondi, sia per la perdita di frutti pendenti sul suolo e dalle piante, sia per guasti arrecati alla viabilità, specie per la strada che porta a S. Giovanni, con cui rimasero interrotti i collegamenti per parecchi giorni.

Urge ora provvedere alla chiusura della rotta acciò che i danni non abbiano a farsi sempre maggiori, ma il provvedimento dovrà essere tale che debba eliminare il pericolo di ulteriori depositi.

Pochi anni addietro infatti avvenne un’altra rotta nella medesima località, e, quantunque di minore entità dell’attuale, ad essa provvidero con non piccoli sacrifici i proprietari interessati.

LA GIOVANE EMMA MENEGOLO di Guglielmo (detta anche Emma molona)

La giovane Emma fu travolta dalle acque del torrente Alpone

Si scatenò su tutta Montecchia un furioso uragano che portò grandine su tutti i nostri prodotti.

Tutta Montecchia fu colpita dal piano fino al monte; le località però più colpite dall’uragano furono Meggiano, Pasquaro, Tremenalto fino all’arteria di Tregnago e la Pomarola.

L’Alpone in piena straripò dirimpetto al mulino Dalla Fina, minacciando di travolgere il mulino stesso per la violenza dell’acqua. Una disgrazia.

Emma, figlia unica di una umile famiglia di Montecchia, fermentava il desiderio di diventare suora, anche se la famiglia non era del tutto favorevole, in quanto figlia unica.

Erano i primi giorni di maggio del 1905, quando Emma si organizzò per partire in visita a Roma, avvolta dal suo credo.

Montecchia da diversi giorni era soggetta a forti temporali e pioggie. Emma decise di scendere in piazza, dove assieme a delle amiche doveva farsi un vestito nuovo prima di partire per il viaggio a Roma.

Nel frattempo, le condizioni meteo peggiorarono, e il cielo ricco di fulmini e vento si scatenò. Emma dunque decise di tornare a casa.

Al tempo il ponte di Montecchia non esisteva dove noi oggi lo conosciamo, era posizionato verso sud ed era fatto di legno.

Emma viveva in via Vicentini, quindi per raggiungere casa doveva prima attraversare il torrente Alpone, già pericoloso per le abbondanti pioggie, per poi dirigersi verso l'attuale ponte Facchin, all'incrocio della Val Motto e Val dell'Orlando. 

Anche il ponte Facchin nel 1905 non era come oggi, ma scendeva verso il letto della valle, come una specdie di passagio pedonale.

Oggi per raggiungere via Vicentini, si percorre una strada asfaltata che al tempo non era presente. Emma per giungere alla propria abitazione doveva percorrere una vecchia strada, oggi non più presente, che da una valutazione di vecchie mappe, poteva essere una specie di strada mulattiera o carrareccia che passava da località Motto

Di seguito un vecchio testo che documenta l'accaduto, riportato tale e quale:

Menegolo Emma di Guglielmo, una povera giovane di 21 anni, dalla Crosara muoveva alla volta di casa. L’uragano pareva cessato ed essa era giunta quasi all’altezza di casa, oltrepassando il ponte Facchin.

Quando l’Alpone ingrossato straripò sopra i Lauri, una enorme massa d’acqua violentissima si incanalò lungo la strada. La ragazza, si capisce, smarrita dinnanzi al panico, fece per indietreggiare, ma fu presto raggiunta dalla rapida fiumana e travolta.

Fu trovata poco dopo sott’acqua in un fosso con le vesti impigliate in un reticolato di ferro spinato. Generale il compianto del popolo per questa povera giovane che incontrò così miseramente la morte. Requiescat in pace giovane Emma


MAPPA ATTUALE PER RAGGIUNGERE L' ABITAZIONE DI EMMA

POSSIBILE MAPPA ANTICA PER RAGGIUNGERE L'ABITAZIONE DI EMMA

CASA DI EMMA FERMA NEL TEMPO

IL FIENILE DELLA FAMIGLIA DI EMMA

LA TRADIZIONE NARRATA DEGLI ANZIANI DI UN TEMPO DICEVA..

"La pora Emma, là se là gà tola el signore"

(La povera Emma se la è presa il sognore, in quanto con molta probabilità la famiglia gli impedì di farsi suora) 

Requiescat in pace giovane Emma


 


FONTI STORICHE  E RINGRAZIAMENTI

Famiglia Menegolo

Teofilo Carbognin

Diario del Parroco di Montecchia

Sambugaro, Santi, “Le inondazioni nella media pianura veronese” 

Ricerca e foto di Davide Trevisan

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