PERMACULTURA

12/09/2022

PERMACULTURA 

Andrea Fattori ci racconta del suo progetto di Permacultura:
Mi chiamo Andrea Fattori, ho 44 anni, sono nato a San Bonifacio, sono un
padre di 2 figli, musicante (non sono un musicista perché non ho un diploma a
riguardo), preferisco chiamarmi musicante, in quanto suono diversi strumenti,
per passione, per gioco, per cultura.

GURDA LA VIDEO INTERVISTA


DI COSA TI OCCUPI?
Al momento, dopo i più svariati lavori, mi occupo di giardinaggio e
permacultura. Dopo un lungo periodo di lavoro come rappresentante di commercio nel settore della cancelleria, ho deciso di cambiare e di dedicarmi maggiormente ad
una passione nei confronti del regno vegetale, in generale al mondo della natura,
cioè al nostro mondo.
Ho sempre vissuto in appartamento, da circa 8 anni, invece, ci siamo trasferiti in
una frazione di Roncà (comune della provincia di Verona) che si chiama Santa
Margherita, frazione di quasi 100 abitanti, situata a circa 400 mt sul livello del mare,
questo per la voglia di evadere da San Bonifacio e per la voglia di vivere, appunto, in
mezzo alla natura.
Ho trovato una casa meravigliosa, in cui subito sono vissuto in affitto, per vedere se
sarei stato in grado di gestire la proprietà, che si compone di una grande casa e circa
3000 mq coltivati a Uliveto e Frutteto.
Ho capito in fretta che quella era la dimensione in cui volevo vivere con la compagna
e dove crescere i miei figli.
Successivamente ho deciso di comprare e di gestire come mia questa realtà. Ho
imparato tramite diversi tutorial on line e con l’aiuto e i consigli di qualche
contadino locale ricevendo le prime nozioni di cui avevo bisogno per gestire la terra
e le piante.
Avendo avuto sempre un’idea ‘alternativa’, di gestione degli spazi, degli elementi
naturali e dei diversi sviluppi che si sarebbero potuti associare ad essi, mi sono
iscritto ad un corso di Permacultura, di cui avevo sentito parlare da un’amica,
intuendo che era la maniera che più si avvicinava al mio modo di vedere le cose.

Appena arrivato in questa nuova realtà, mi sono sentito ospite, l’ultimo arrivato,
non il “padrone” che modifica immediatamente il suo territori, mi sono messo così
ad osservare.

CHE COS’E’ LA PERMACULTURA?
La permacultura è un sistema di progettazione, che diventa una filosofia di vita, per
la creazioni di ecosistemi umani sostenibili, integrato all’ambiente in cui si vive, che
si evolve in sviluppi sociali, culturali e naturalmente ecologici. La permacultura si
basa sull’utilizzo di cicli e flussi energetici già esistenti in natura, relativamente non
nocivi.
Ai suoi albori, verso la metà degli anni 70, tramite l’insegnate universitario della
Tasmania, Bill Mollison e del suo assistente David Holmgreen, la permacultura nasce
per sviluppare un sistema agricolo sostenibile incentrato su una policoltura, quindi
in direzione contraria alle mono coltivazioni, a base di arbusti, specie arboree
perenni, specie erbacee, quindi ortaggi e piante aromatiche, funghi, sistemi radicali,
in grado di generare un sistema ricco di specie, biodiversificato, più naturale ed
ecologico possibile.
All’inizio era nata appunta come Perma “coltura” permanente e benefica
associazione tra piante ed animali, prendendo come modello la natura stessa ed i
suoi comportamento, rivolta all’auto sufficienza dei singoli e delle piccole comunità.
In seguito, grazie al contributo di moltissime persone, studiosi e non, la parola si
trasforma in Perma “ cultura” in quanto arte in grado di tessere relazioni utili,
scambi culturali di ogni genere, trasmissione gratuita dei saperi, anche finanziari ed
economici.
Uno dei molti principi della Permacultura è: “ Tutti riconosciamo che il nostro lavoro
è modesto, ma la somma dei nostri modesti lavori è straordinaria”. Sostanzialmente
una sorta di “open source” sociale.


DI COSA SI OCCUPA LA PERMACULTURA
La Permacultura ti insegna ad osservare la natura, quella più vicina a te, a studiare
gli elementi che la compongono, nel rispetto totale degli stessi. Osservando si
possono capire moltissime cose, molto di più che qualsiasi nozione teorica, per lo
sviluppo di un’ottimale, pacifica e interattiva convivenza con la natura.

Le 3 etiche importanti della Permaculura sono :

CURA DELLA TERRA, CURA DELLE
PERSONE, INVESTIMENTO DEL TEMPO.
CURA DELLA TERRA significa attenzione a tutti gli esseri viventi e non, terreni, specie
animali e vegetali, atmosfera, acqua aria. Curare vuol dire avere un utilizzo etico
delle energie che ci servono, che tenga in considerazioni i più svariati aspetti
associati ad esse. Ogni nostra azione, dall’utilizzo del rubinetto dell’acqua al
calpestare un’aiuola ha un impatto, una conseguenza nei confronti dell’ambiente in
cui viviamo. Ogni nostro comportamento si trasferisce al pianeta in cui viviamo in
qualche macro o micro modo.
CURA DELLE PERSONE significa attenzione rivolta alla cura delle persone come
componenti fondamentali nel processare il rispetto della natura.
INVESTIMENTO DEL TEMPO significa che quando si ha un surplus di tempo è bello
donarlo a favore dell’ambiente e delle persone. Chi ha un know how, o meglio un
“sapere” può quando possibile trasmetterlo o donarlo a qualcun altro.
Sono stati formulati nel corso degli anni 12 principi fondamentali che devono essere
sempre presi in considerazione quando si vuole fare Permacultura, sono dei principi
molto semplici che forse hanno bisogno di qualche spiegazione ma che in se stessi
contengono, con poche parole dei concetti chiari.
OSSERAVA ED INTERAGISCI; CATTURA E CONSERVA ENERGIA; OTTIENI UN
RACCOLTO, APPLICA L’AUTOREGOLAMENTAZIONE E ACCETTA I RISULTATI; USA E
VALORIZZA ENERGIE E SERVIZI RINNOVABILI; NON PRODURRE RIFIUTI; PROGETTA
DAL NATURALE AL DETTAGLIO; INTEGRA INVECE DI SEPARARE; USA E VALORIZZA LE
DIVERSITA’; USA I LIMITI E I CONFINI VALORIZZANDO I MARGINI; USA E RISPONDI AI
CAMBIAMENTI CON CREATIVITA’; USA SOLUZIONI PICCOLE E LENTE.
A questi principi ne ho aggiunto uno io che dice così: OGNI FALLIMENTO E’ SOLO
UNA NUOVA OPPORTUNITA’.
La Permacultura è un universo multidimensionale che ci insegna a considerare le
conseguenze a breve e lungo termine delle nostre azioni che devono essere
pianificate in direzione della sostenibilità. Ci insegna ad utilizzare specie locali
evitando di modificare gli equilibri naturali, coltivare la minore estensione di terreno
possibile con sistemi a piccola scala intensivi si ma efficienti dal punto di vista
energetico, quindi non estensivi e dispendiosi. Produrre in modo diversificato o poli

colturale in opposizione alla monocoltura, in modo da dare più stabilità al sistema
ed in grado di avere più risposte ai cambiamenti, specie quelli climatici e sociali dei
giorni nostri.
Utilizzare sistemi di produzione di energia naturale e biologica (solare, eolica, idrica,
bioenergetica).
Reintrodurre la coltivazione di specie alimentari nelle città; per conservare e
generare energia.
Aiutare le persone a diventare autosufficienti promuovendone la responsabilità
sociale.
Rimboschire e restaurare la fertilità dei terreni, riciclare tutti gli scarti, usare ogni
cosa al massimo delle sue potenzialità.
Assistere le persone che vogliono imparare insegnando a vedere le soluzioni e non i
problemi.

COM’E’ STRUTTURATO IL PERCORSO DI FORMAZIONE?
Il percorso di formazione è strutturato in modo semplice. Io stesso non ho
acquistato alcun testo per frequentarlo, solo dopo aver conseguito l’attestato ho
comprato un libro, che è diciamo, il primo livello dei molteplici testi scritti a
riguardo. Si chiama INTRODUZIONE ALLA PERMACULTURA DI Bill Mollison e Reny
Mia Slay edito da TERRA NUOVA.

Il corso si svolge in 2 modalità: intensivo cioè 13 giorni filati oppure dilazionato in
5/6 weekend. Il totale del corso base è di 72 ore, attraverso una serie di lezioni in
aula, discussioni, disegni e schemi ed esercizi e lezioni all’aria aperta con attività
tecniche e pratiche che ci danno le nozioni necessarie per la progettazione in
Permacultura. Gli ultimi 3 giorni sono dedicati all’esercizio di progettazione vero e
proprio in cui i partecipanti mettono alla prova le proprie abilità per la creazione di
un progetto su un’ipotetica richiesta di un committente, solitamente di zona.
Una volta finito questo corso esiste un corso specifico di progettazione, chiamato
PROGETTAZIONE AVANZATA il cui obbiettivo principale è quello di elaborare e

sviluppare un vero progetto dalla A alla Z per un vero committente. Ulteriormente
c’è un corso che si chiama COME INSEGNARE LA PERMACULTURA atto a formare
tecniche di insegnamento e affini atte a formare un insegnante di Permacultura.
Si può integrare ulteriormente con moltissimi corsi come AGRICOLTURA SINERGICA,
APICOLTURA, FOOD FOREST, USO E RICICLO DEI MATERIALI ETC.
ESISTE L’ACCADEMIA ITALIA DI PERMACULTURA i cui siti di riferimento ai seguenti
link:
www.permacultura.it
www.permaculturaincorso.it
Io frequenterò il corso avanzato di progettazione per poi conseguire il diploma con
un progetto finito e applicato, da esporre presso L’Accademia Italiana di
Permacultura.

COME PENSI DI SVILUPPARE QUESTO PROGETTO NEL TERRITORIO?
Il mio progetto sarà rivolto alla realtà ed al territorio in cui vivo, in modo da sfruttare
e dare energia alla mia casa ed alla mia terra, valorizzandone ogni sua potenzialità.
Ho moltissime idee sia sul piano colturale che culturale.
Continuerò la coltivazione di specie autoctone commestibili e non, alberi, arbusti ed
erbe spotanee, erbe aromatiche e medicinali.
Voglio creare un’associazione culturale in grado di ospitare corsi di formazione in
Permacultura, integrandoli con attività formative e formative.
Ci saranno musica, teatro, film, voglio creare uno spazio aperto a chiunque voglia
portare qualcosa di integrativo, com’è appunto la permacultura.
Successivamente potrò anche insegnare.


QUAL’E’ L’IMPATTO POSITIVO DELLA PERMACULTURA NEL TERRITORIO?
L’impatto positivo è quello di sensibilizzare un tipo di conoscenza nuovo e antico,
una sistema di vivere che tutti noi, in quanto esseri naturali abbiamo dentro di noi.

Attivare degli ecosistemi naturali ed umani nelle piccole frazioni che vivono
soprattutto di attività agricole e di allevamento, con poche attività culturali.
Far capire in tutti i modi l’importanza che ha la natura nelle nostre vite, la nostra
responsabilità individuale e collettiva nei confronti del suolo, dell’acqua e dell’aria
che ci donano l’energia di cui abbiamo bisogno. Una maniera nuova di guardare
quello che spesso sottovalutiamo.


QUALI DIFFICOLTA’ POTRESTI INCONTRARE PER SVILUPPARE IL PRGETTO
NEL TERRITORIO?

Nella mia vita ho imparato a non dare molto peso e quindi tempo alle difficoltà che
si possono incontrare nello sviluppo di un progetto o nell’intraprendere un percorso,
anzi, sono sicuro che tali difficoltà saranno imprevisti in grado di arricchire il
progetto stesso. Come dice il mio principio: “Ogni fallimento è solo una nuova
opportunità”.


COME IMMMAGINI UN TERRITORIO DOVE LA PERMACULTURA E’ BEN
SVILUPPATA?

Un territorio dove la Permacultura è ben sviluppata lo immagino ricco. Ricco di
biodiversità, naturali e umane, di attività sociali, di animali e piante che coesistono
con gli umani.
Immagino un territorio in cui la pace tra gli uomini e la natura sia il principale
obbiettivo da seguire.

Grazie mille Andrea peer averci parlato di questo bellissimo progetto!

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